Una delle cose peggiori che ci può capitare è il dover immaginare qualcosa di fantastico, quando stai invece nel bel mezzo delle difficoltà. Che se fosse una saresti già anche fortunato, ma la sfiga non solo “ci vede benissimo” (cit.) ma spesso desidera donartele tutte e insieme.
Ti è mai capitato?
Dover immaginare… Ecco… Facciamo che inizi tu.
“Vorrei vivere una grande storia d’amore!”
Eccolo, è arrivato.
E magari sei lì solo a casa, da tre giorni, davanti all’ennesima serie di Netflix, e hai appena mangiato la pasta riscaldata di ieri.
Non che abbia nulla contro la pasta riscaldata, per carità!
“Vorrei fare quest’estate quel viaggio che sogno da una vita!”
Santiddio. Ci siamo. Quel viaggio da sogno…
E scommetto che solo poche ore fa, dal tuo telefono super tecnologico, hai ricevuto la notifica dalla tua banca; sì, il messaggino che ti dice che non possono addebitarti il pagamento del tuo cazzo di mutuo perché non ci sono soldi sul conto.
“Vorrei realizzare al massimo il mio lavoro, facendolo crescere e poter entrare nel mio ufficio ogni mattina sprizzante di entusiasmo e energia!”
Questo mi sembra già un pochino più realizzabile, non fosse altro che appena varchi la soglia del tuo caro ufficio senti le solite lamentele, le solite problematiche irrisolte, le solite.. solite.. solite.. cose che ti portano a chiudere la tua porta in un decimo di secondo, mandando a fare in culo il primo che si permette di bussare.
Fermati. Fermiamoci. Riavvolgiamo un attimo il nastro.
I “vorrei vorrei vorrei”. E i “farei farei farei”.
E l’amore. E il viaggio. E il lavoro.
Avrei risposto così anch’io, tranquillo!
Perché ogni qualvolta ci chiedono cosa ci farebbe davvero felici, non so perchè, ma ci mettiamo sempre a fare il bilancio della nostra vita, ritiriamo fuori l’elenco dei fallimenti, la rubrica delle scelte sbagliate, oppure cerchiamo il rilancio col grande successo. La grande rivincita! Come siamo piccoli a volte. Io, più piccolo di voi.
Guardami dritto negli occhi e ripeti con me: “Fanculo!”
Non avere vergogna. Non avere timori o te lo urlo nelle orecchie fino a domani mattina:
“Fanculo!”
Non c’entra un cazzo, credimi, ma mi andava di dirtelo in faccia.
E di sentirmelo dire a mia volta.
Sai cosa ti dico sognatore? Che siamo simili io e te. Siamo sulla stessa barca.
Perché anche tu in realtà, domani… speri di alzarti ricevendo un abbraccio, vorresti concludere quell’offerta che ti fa “ballare” da alcuni giorni e pranzare con la tua migliore amica, vorresti la sera farti un sushi e poi far l’amore con il tuo uomo come se non ci fosse un domani,
vorresti, come me, trovare in quel negozio quel libro che ti ha colpito tanto la scorsa settimana ma che non hai avuto il tempo di acquistare,
vorresti andare a quel concerto e invitare quella ragazza che ogni tanto ti regala quel sorriso speciale quando sei seduto in metro, vorresti portare tuo figlio a vedere quello spettacolo, di artisti di strada, col mangiafuoco e l’acrobata.. che ogni volta che fa un salto, sobbalzi con lui.
Non ci vuole uno psicologo, magari prestigioso che scrive libri su libri col suo bel faccione stampato in copertina, per capire che la felicità sta nelle piccole cose, nei momenti donati a se stessi e nei momenti regalati alle persone che amiamo.
Hei, dico: donarsi totalmente!
Quindi, non rompere i coglioni!
Se ti va di venire a trovarci ancora su questo blog, sorridi.
Fammi sorridere.
E inseguiamo il pensiero felice che, spesso, è più vicino di quanto pensi.
I sogni esistono e sono il profumo della libertà.
Stay tuned, stay rock!
#isogniesistono