Giro giro tondo. Casca il mondo. Casca la terra. E..
Affrontare una crisi climatica globale ed ambientale non è mica semplice, sai?
Al di là del fatto che viviamo in un mondo di crisi.
Viviamo giornate piene di crisi. Crisi. Crisi. Crisi.
Qualcuno ha detto per caso la parola CRISI?
Tutti abbiamo le nostre crisi. Siamo in crisi sul lavoro. Siamo in crisi nelle relazioni. Siamo in crisi esistenziale. Siamo in crisi.
Poi ci sono le crisi che coinvolgono tutta l’intera comunità in cui viviamo. La crisi del lavoro. La crisi finanziaria. La crisi di governo.
La crisi, cazzo, ancora. La crisi.
E poi, salendo di grado, ci sono le CRISI che coinvolgono l’intero pianeta. La povertà. L’immigrazione. E appunto l’ambiente.
Verrebbe voglia di cambiare subito argomento, vero?
Abbiamo appena terminato, o stiamo per iniziare, una giornata che ha già tutto per essere di merda. Ci è andata male sul lavoro. Abbiamo fatto tardi in ufficio e siamo di corsa per andare a fare la spesa. Abbiamo le bollette da pagare. I bambini da andare a prendere. Siamo talmente oberati di pensieri che dobbiamo pure preoccuparci di quello che sta succedendo dall’altra parte del mondo? Certo, ci dispiace. Ci dispiace quando vediamo bambini che crescono in povertà (sempre che riescano a crescere e a vivere). Restiamo con gli occhi fissati davanti alla tv guardando catastrofi e incendi. Certo, siamo preoccupati da tutte queste notizie che arrivano dai media che ci confermano che un giorno (quando?) ci saranno seri problemi climatici e ambientali anche a casa nostra. Ma, francamente, se alla fine di una giornata come questa o come quella di ieri dobbiamo anche farci carico dei disastri che avvengono a migliaia, se non a decine di migliaia di chilometri da noi.. beh.. allora.. lasciamo stare tutto e clicchiamo sul bottone OFF.
Ciao, estinguiamoci!
Non hai mica tutti i torti, sai.
D’altronde deleghiamo a rappresentarci, nelle sedi competenti, uomini e donne ben pagati, istruiti, con tempo da dedicare a tutte queste grandi problematiche.
Incontri. Dibattiti. G7-G8-G10-G20 e anche G-sto.. (non l’ho scritto, ma l’ho pensato) non sono sufficienti?
Amazzonia, brucia: una tragedia dagli enormi costi sociali e ambientali, con la natura divorata dalle fiamme e intere popolazioni che perdono spazi per vivere e sostenersi.
Pantanal (zona tra Brasile, Bolivia e Paraguay), brucia: intere comunità che perdono le loro terre e minacce alla ecosostenibilità e alla conservazione della biodiversità del pianeta.
Siberia, brucia: giganteschi incendi che stanno divorando le foreste boreali della Siberia, del Canada e dell’Alaska.
Vado avanti? E questa è l’attualità. I giorni nostri. Quello che ci mostrano in tv e al telegiornale. Ma c’è ben altro e molto altro. Ovunque. Anche qui, a casa nostra.
Che ci risolvano loro (gli altri) questo grande problema. Lo diciamo di nuovo?
Noi abbiamo la nostra vita da vivere! E già non è facile affrontarla, tutti i giorni, con sacrifici su sacrifici.
Ti do di nuovo ragione, amico mio e amica mia!
Ma se ci dicessero che da domani non ci sarà più tutto quello di cui stiamo godendo?
ARIA-ACQUA-RISORSE-TERRA!
L’aria non sarà più respirabile se non con l’uso di una speciale mascherina che, mi spiace tanto, non sarà accessibile a tutti.
L’acqua pubblica non sarà più bevibile. Si dovrà acquistare l’acqua in bottiglia, di aziende private,.. sì.. quella che promuovono in tv.
Le risorse saranno utilizzate solo da qualcuno che deciderà a chi rivenderle o che le terrà per sé.
La terra la coltiveranno solo le multinazionali, con le regole che si sono scritte autonomamente, che avranno avuto la possibilità di bonificarle a loro spese.
Ti do una brutta notizia. Questo non è un panorama catastrofistico né fantascientifico.
In molte aree della terra è già così. Da noi lo sta diventando, ma non ce lo diranno mai.
Ho un’altra brutta notizia, amico mio. Eccheccazzo mi dirai tu. Ti abbraccio forte, siamo sulla stessa barca. Ma non è questa la notizia..
La terra (inteso come pianeta) ce l’ha con noi. Con tutti noi!
Insomma, diciamo che è un po’ incazzata per come l’abbiamo trattata. E dice di essersi un po’ stancata degli uomini. Le mancano i dinosauri. Giuro.
Dice che siamo divisi su tutto. Che non troviamo mai un accordo. Che poi lo troviamo ma ce ne sbattiamo di applicarlo. Che pensiamo sempre ai soldi e mai ai risvolti ambientali.
Certo, la terra è incazzata nera con la gente di potere, con chi governa il pianeta. Ma non le stiamo più tanto simpatici nemmeno noi. Sai?
Eh, sì. Perché dice che abbiamo permesso che le aziende inquinassero i nostri fiumi e i nostri terreni. Perché abbiamo permesso che le nostre aziende inquinassero l’aria che respiriamo. Perché nemmeno a riciclare siamo capaci.
Però, sotto sotto, per quel che posso conoscere io “la terra”, mi sento di dire che chi è incazzato (e lei, la nostra terra, ce lo dice coi fatti.. con gli uragani.. con le tempeste.. con gli incendi.. con la siccità) forse, ancora un pochino, crede nel cambiamento.
Siamo fatti un po’ così anche noi, no? Quando ci incazziamo per una relazione, è perché ci teniamo. Quando ci incazziamo sul posto di lavoro, è perché ci crediamo. Quando ci incazziamo per le liti politiche, è perché le seguiamo.
Così fa lei. Ci manda gli ultimi avvertimenti. Ci fa vedere cosa è in grado di fare, sapendo che può fare ancora peggio.
Ci dice che dobbiamo ribellarci. Che dobbiamo esigere il cambiamento. Ci dice che dobbiamo essere il cambiamento.
Sai cosa c’è? C’è che una volta esistevano gli eroi. Quelli che difendevano un castello. Quelli che resistevano all’invasore. Quelli che combattevano le dittature.
Ho la sensazione che la nostra amica terra stia aspettando non uno. Non cento. Non mille. Ma milioni di eroi.
Che la possano difendere a tutti i costi.
Che possano cercare un lavoro più sostenibile.
Che possano cambiare il proprio stile di vita.
Che possano scendere in piazza.
Che possano far capire (con le buone?) ai potenti del paese: che la terra è di chi la vive.
Siamo sulla stessa barca.
Guardiamoci negli occhi e decidiamo cosa fare.
Cambiamento o lasciamo stare tutto così come è ora.
OFF
E addio.
Giro giro tondo.
Casca il mondo.
Casca la terra.
Tutti giù per terra.